
“Il ponte delle bugie”: verso la manifestazione di festa del 19 dicembre
dicembre 17, 2009di Noemi Azzurra Barbuto
Per sancire la collaborazione e l’adesione alla causa da parte della Provincia di Reggio Calabria e della Regione Calabria nonché il clima pacifico e di festa che caratterizzerà la manifestazione nazionale che si svolgerà il 19 dicembre a Villa San Giovanni, ieri mattina i membri del movimento No Ponte, coordinati da Maurizio Marzolla, si sono riuniti nella sala biblioteca del Palazzo della Provincia.
Un’occasione anche per esaminare in modo dettagliato l’impatto finanziario del ponte attraverso l’analisi, dal titolo “Il ponte delle bugie”, elaborata da Guido Signorino, docente dell’Università di Messina, che si è dedicato allo studio dell’opera dal punto di vista economico, sposando «una posizione assolutamente contraria indipendentemente da una considerazione di tipo ambientale».
«Bugie», con questa parola Signorino ha indicato «le inesattezze sulla quali si regge il ponte»: tempi di costruzione previsti, posti di lavoro garantiti, data di inizio dei lavori. Prima bugia tra tutte quella che riguarda il rischio idrogeologico dell’area su cui dovrebbero poggiare i pilastri, che, secondo il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, non sussisterebbe. L’economista ha mostrato invece che i siti scelti sono discariche localizzate in aree urbanizzate, situate in vallate con funzioni di impluvio che presentano gravi rischi idrogeologici.
Un altro dei miti da sfatare circa la faraonica infrastruttura consiste nell’affermazione che sia finanziata in modo privato.
Secondo Signorino, il progetto del ponte, basato su ipotesi di crescita irrealistiche per l’economia del Mezzogiorno, è caratterizzato da benefici sovrastimati e costi sottostimati.
In quest’ottica, la struttura più che un ponte sullo stretto sembra un buco nell’acqua, destinato a trasformarsi in una delle tante opere grandiose eppure inutili iniziate e mai finite nella nostra regione.
Ne sono convinti Santo Giuffrè, assessore provinciale, e Omar Minniti, consigliere provinciale, che hanno ribadito l’esigenza di puntare su altri tipi di interventi al fine di favorire lo sviluppo, quali bonifica e salvaguardia dei territori, potenziamento della rete ferroviaria, costruzione di strade trasversali, che costituiscono, come ha sottolineato Giuffrè, «fattori strategici di sviluppo del territorio per fare uscire dall’isolamento numerosi comuni ricchi di potenzialità».
“Un solo no e tanti sì”. È questo lo slogan della manifestazione del 19 dicembre, che Minniti ha definito «corale e di popolo». Sì soprattutto ad «un’idea di sviluppo – ha specificato il consigliere – alternativa ad un modello imposto dall’alto e che non tiene conto delle specificità del territorio».
«Una folta schiera di celebri artisti ha già aderito alla manifestazione – ha affermato Gianmarco Cantafio, del movimento No Ponte – un modo per portare avanti le nostre rimostranze in modo più toccante e più penetrante».
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