di Noemi Azzurra Barbuto
Voleranno a New York il 27 marzo, soggiornandovi fino al 5 aprile, 24 studenti delle Università Mediterranea e “Dante Alighieri” di Reggio Calabria, al fine di partecipare al progetto NMUN (National Model United Nations), che ogni anno porta nel famoso Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite 3.000 ragazzi provenienti dalle università di tutto il mondo.
Il progetto, curato nel nostro territorio dall’associazione catanese Ideagorà, che ha raccolto le adesioni da parte degli studenti sia reggini che messinesi, ha come obiettivo la simulazione dei processi diplomatici multilaterali all’interno dell’Assemblea Generale dell’Onu per favorire la comprensione del funzionamento interno degli organismi internazionali e delle dinamiche che regolano i rapporti tra gli Stati che compongono il sistema internazionale.
Un evento importante per la nostra città, che quest’anno prende parte al progetto per la prima volta, testimoniando la sua recente intenzione di proiettarsi sempre più verso l’esterno, svolgendo un ruolo attivo a livello comunitario ed internazionale.
Ed è partito ieri pomeriggio il corso di formazione della durata di 40 ore, rivolto ai 24 studenti selezionati, che si svolgerà ogni venerdì nell’aula Piccinato del dipartimento di urbanistica della facoltà di Architettura.
Lo scopo delle lezioni, tenute da Filippo Ciuni, responsabile dell’area formazione di Ideagorà, e dalle collaboratrici Claudia Iero e Serena Minnella, sarà quello di preparare i ragazzi ad affrontare al meglio l’esperienza straordinaria che li aspetta, fornendo loro le conoscenze adeguate ed iniziando a creare la giusta comunicazione con il team che li accompagnerà negli Stati Uniti.
«La formula originale dell’iniziativa -ha sottolineato il docente Enrico Costa, coordinatore e patrocinatore del progetto- è che i gruppi dei vari Paesi assumeranno il ruolo di delegati di Paesi diversi dal proprio». Questo permetterà agli studenti, secondo Costa, di sviluppare un reale confronto con le altre nazioni, spingendoli ad assumere un punto di vista più aperto e più internazionalista.
Così, mentre i 30 studenti messinesi rappresenteranno, all’interno delle diverse commissioni dell’Assemblea Generale, il Bangladesh e la Costa d’Avorio; quelli reggini dovranno sostenere e difendere le posizioni del Guatemala e del più piccolo Stato dell’Onu, Nauru, isola dell’oceano pacifico, preparando delle risoluzioni su diversi temi, presentate e votate in seduta plenaria.
La realizzazione del progetto segna inoltre un momento di intensa collaborazione tra le due sponde dello stretto, in particolare tra le Università di Reggio Calabria e di Messina. «Realizzo un sogno che inseguo da anni -ha dichiarato il docente Pasquale Amato, responsabile scientifico del progetto- mi entusiasma la sinergia che si è creata tra le facoltà coinvolte in una zona naturalmente predisposta ad aprirsi al mondo».