Archive for the ‘Università e istruzione’ Category

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Gli studenti reggini volano “diplomaticamente” a New York

gennaio 18, 2010

di Noemi Azzurra Barbuto

Voleranno a New York il 27 marzo, soggiornandovi fino al 5 aprile, 24 studenti delle Università Mediterranea e “Dante Alighieri” di Reggio Calabria, al fine di partecipare al progetto NMUN (National Model United Nations), che ogni anno porta nel famoso Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite 3.000 ragazzi provenienti dalle università di tutto il mondo.

Il progetto, curato nel nostro territorio dall’associazione catanese Ideagorà, che ha raccolto le adesioni da parte degli studenti sia reggini che messinesi, ha come obiettivo la simulazione dei processi diplomatici multilaterali all’interno dell’Assemblea Generale dell’Onu per favorire la comprensione del funzionamento interno degli organismi internazionali e delle dinamiche che regolano i rapporti tra gli Stati che compongono il sistema internazionale.

Un evento importante per la nostra città, che quest’anno prende parte al progetto per la prima volta, testimoniando la sua recente intenzione di proiettarsi sempre più verso l’esterno, svolgendo un ruolo attivo a livello comunitario ed internazionale.

Ed è partito ieri pomeriggio il corso di formazione della durata di 40 ore, rivolto ai 24 studenti selezionati, che si svolgerà ogni venerdì nell’aula Piccinato del dipartimento di urbanistica della facoltà di Architettura.

Lo scopo delle lezioni, tenute da Filippo Ciuni, responsabile dell’area formazione di Ideagorà, e dalle collaboratrici Claudia Iero e Serena Minnella, sarà quello di preparare i ragazzi ad affrontare al meglio l’esperienza straordinaria che li aspetta, fornendo loro le conoscenze adeguate ed iniziando a creare la giusta comunicazione con il team che li accompagnerà negli Stati Uniti.

«La formula originale dell’iniziativa -ha sottolineato il docente Enrico Costa, coordinatore e patrocinatore del progetto- è che i gruppi dei vari Paesi assumeranno il ruolo di delegati di Paesi diversi dal proprio». Questo permetterà agli studenti, secondo Costa, di sviluppare un reale confronto con le altre nazioni, spingendoli ad assumere un punto di vista più aperto e più internazionalista.

Così, mentre i 30 studenti messinesi rappresenteranno, all’interno delle diverse commissioni dell’Assemblea Generale, il Bangladesh e la Costa d’Avorio; quelli reggini dovranno sostenere e difendere le posizioni del Guatemala e del più piccolo Stato dell’Onu, Nauru, isola dell’oceano pacifico, preparando delle risoluzioni su diversi temi, presentate e votate in seduta plenaria.

La realizzazione del progetto segna inoltre un momento di intensa collaborazione tra le due sponde dello stretto, in particolare tra le Università di Reggio Calabria e di Messina. «Realizzo un sogno che inseguo da anni -ha dichiarato il docente Pasquale Amato, responsabile scientifico del progetto- mi entusiasma la sinergia che si è creata tra le facoltà coinvolte in una zona naturalmente predisposta ad aprirsi al mondo».

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Ingegneri ed urbanisti insieme per crescere

novembre 25, 2009

di Noemi Azzurra Barbuto

Se è vero che non si smette mai di imparare, l’aggiornamento costante è indispensabile per i professionisti che operano in settori in continua evoluzione. «Migliorare le competenze, avvicinando i tecnici alle tematiche della gestione del territorio, per giungere ad una conoscenza integrata», secondo Enrico Costa, presidente del corso di laurea in Urbanistica della facoltà di Architettura, è l’obiettivo fondamentale del patto tra il corso di laurea in Urbanistica dell’Università Mediterranea e l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Reggio Calabria.

Tale accordo renderà possibile per gli ingegneri laureati e già professionisti, nonché per i neo-laureati che intendono specializzarsi per entrare nel mondo del lavoro, che richiede competenze sempre maggiori, di iscriversi presso il corso di laurea magistrale (dunque biennale) in Urbanistica, vedendosi riconosciuta parte importante dei crediti formativi attraverso la comparazione del proprio piano di studi in Ingegneria con il piano di studi vigente in Urbanistica.

Inoltre, coloro che possiedono un curriculum di 120 crediti formativi potranno iscriversi direttamente al corso magistrale, presentandosi entro il 3 dicembre prossimo, data in cui è prevista la scadenza dei termini per l’iscrizione all’anno accademico 2009-2010.

Si tratta di un’iniziativa che, come ha affermato Costa in occasione della conferenza stampa di presentazione del progetto, tenutasi ieri mattina al dipartimento SAT (Scienze Ambientali e Territoriali) della facoltà di Architettura, «non accrescerà soltanto la formazione culturale degli ingegneri, ma, attraverso questo raccordo, si creeranno anche le condizioni per una crescita ed un arricchimento reciproci».

«Tra la facoltà di Architettura e quella di Ingegneria c’è sempre stato un rapporto molto stretto di collaborazione reciproca – ha precisato Francis Cirianni, presidente dell’Ordine degli Ingegneri – il cambiamento adesso interessante è l’opportunità di una formazione organica».

Secondo Domenico Passarelli, docente della facoltà di Architettura, questo patto rappresenta «la risposta più idonea ad una domanda di trasformazione della società e del territorio».

Anche le docenti Francesca Moraci, direttrice del dipartimento SAT, e Paola Panuccio hanno manifestato piena adesione all’iniziativa, soprattutto perché l’acquisizione da parte di Reggio Calabria dello status di “città metropolitana” rende adesso necessario che l’urbanistica, l’ingegneria e l’architettura costruiscano tra loro un percorso comune per una trasformazione adeguata e sostenibile.

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“Sarò una figura collante”: Massimiliano Ferrara nuovo prorettore dell’Università degli Stranieri

novembre 20, 2009

di Noemi Azzurra Barbuto

È stato presentato giovedì 19 novembre, presso la sala conferenze dell’Università degli Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria, il nuovo prorettore vicario Massimiliano Ferrara, alla presenza del magnifico rettore Salvatore Berlingò, di Pino Bova, presidente del comitato reggino della società Dante Alighieri e componente del comitato tecnico organizzativo, e del corpo docenti.

«Accolgo con grande senso di responsabilità e con immenso piacere questo compito – ha affermato Ferrara – spero di ricambiare la fiducia che mi è stata data con l’impegno e la passione che da sempre caratterizzano il mio modo di fare università».

Un ruolo cruciale quello affidato oggi al giovane docente, dal momento che si colloca in un periodo di grande fermento per Reggio Calabria in seguito alla sua proclamazione di “città metropolitana” e alla realizzazione di una zona di libero scambio che accentuerà la sua presenza strategica nel cuore del Mediterraneo.

A questo proposito, Ferrara ha incluso tra gli obiettivi perseguiti dall’Università degli Stranieri, oltre a quelli specifici connessi alla formazione, anche la creazione di un dialogo tra i popoli, nonché l’instaurazione, ricoprendo già Ferrara il ruolo di presidente del corso di laurea in “Scienze economiche” dell’Università Mediterranea, di una sinergia comunicativa tra le due università reggine, per giungere all’intercettazione della ricca domanda culturale che proviene dall’estero.

Non sarà difficile per Ferrara, che, come sostiene Bova, «possiede una straordinaria capacità di comunicazione, dinamicità, ed esperienze prestigiose anche a livello internazionale, nonostante la sua giovanissima età», fungere da ponte tra le due istituzioni universitarie.

Ha espresso grande entusiasmo per la nomina di Ferrara anche Berlingò, che ha voluto ringraziare «per il suo costante e prezioso impegno» il prorettore uscente Pasquino Crupi, che «non lascerà l’università, ma continuerà a svolgere il suo ruolo di docente».

Secondo Ferrara, la città non deve vivere l’università in modo distaccato, bensì dare il suo contributo nella realizzazione degli obiettivi comuni, che necessitano dell’apporto di ognuno di noi. La creazione di uno stretto rapporto tra l’università, in particolare quella degli stranieri, e la città risulta fondamentale nella trasformazione di Reggio Calabria in ciò che potenzialmente è e che da sempre dovrebbe essere: un crocevia di culture, un luogo di incontro e di scambio pacifico tra i popoli.

E questo è il motivo per il quale Ferrara si pone «al servizio non solo dell’università ma anche della città».

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Al cinema per imparare il diritto

novembre 4, 2009

Manisullacitta

di Noemi Azzurra Barbuto

“Legge e grande schermo”, non è un film tratto dall’ultimo libro di John Grisham, ma un proficuo metodo di studio. Imparare il diritto attraverso il cinema è forse un metodo inedito, ma di sicuro effetto, considerando il gran numero di studenti che ogni giovedì riempiono la sala del cine-teatro Siracusa di Reggio Calabria per assistere, di volta in volta, alla visione di un film che costituisce lo spunto per affrontare e discutere insieme ai professori della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria un tema giuridico sempre diverso.

L’iniziativa del Cine-forum, “La ricerca del fenomeno giuridico…nei film”, è stata promossa dall’Associazione studentesca “Aventi Diritto”, in particolare dal presidente, Michele Sergi, dal vicepresidente, Enrico Mancini, (eletti anche al Consiglio degli studenti), dal segretario, Marco Strati, e dai membri Giovanni Meduri, Filippo Oliva, Nicola e Silvio Sicilia.

Si tratta in tutto di sette visioni di celebri film, alcuni più recenti, altri più vecchi ma più che mai attuali, come quello che è stato proiettato al Politeama Siracusa, “Le mani sulla città”, film di Francesco Rosi, con Rod Steiger e Guido Alberti, girato nel 1963. La pellicola è una spietata denuncia della corruzione e della speculazione edilizia dell’Italia degli anni Sessanta.

“Un film con il quale mi sono confrontato tutta la vita – afferma il prof. Enrico Costa, presidente del Corso di Urbanistica della Facoltà di Architettura – che ha fatto prendere coscienza a tutti dei rapporti di forza sul territorio e i compromessi che spesso si fanno. Questo è un film etico per me, definito una grande ed autentica lezione di urbanistica. In esso il rapporto legalità-territorio emerge in modo evidente. Il messaggio civile e culturale che lancia è molto forte. Per questi motivi è un film che ha colpito generazioni di giuristi, architetti, amministratori. Quando lo vidi per la prima volta, ero un giovane studente della facoltà di architettura e feci una scelta: non mi sarebbero mai interessati simili compromessi”.

Si riferisce alla speculazione edilizia, il prof. Costa, in particolare alla corruzione che, soprattutto nel Mezzogiorno, ha prodotto la trasformazione del nostro territorio in un ammasso di edifici spesso incompleti e situati in zone poco adatte, se non persino pericolose per la sicurezza di coloro che li abitano. “L’urbanistica – conclude Costa è previsione, spesso fastidiosa, ma dopo si ha ragione. A 18 anni ho visto questo film, ora, verso i 70, mi indigno ancora per ciò che vedo in giro e, se potessi cambiare qualcosa, lo farei”.

Un tema di grande attualità, dunque, soprattutto in seguito agli ultimi avvenimenti che si sono verificati nel nostro Paese, come il terremoto in Abruzzo e l’alluvione di Messina, che hanno prodotto numerosi morti, vite che molto probabilmente, se fossero state applicate e rispettate le leggi in materia edilizia, non si sarebbero così tragicamente spente. Si tratta, inoltre, di un tema che ci riguarda da vicino, dal momento che nella provincia reggina il fenomeno dell’abusivismo è molto diffuso e ci troviamo in una zona a forte rischio sismico.

“Il film è angosciante – afferma il prof. Francesco Manganaro, docente di diritto amministrativo presso la Facoltà di Giurisprudenza – la realtà che abbiamo intorno lo è allo stesso modo, ma questo non vuol dire che non dobbiamo muoverci, tutt’altro, è indispensabile una reazione civile. Anche noi, nel nostro piccolo, possiamo fare qualcosa di importante. La domanda fondamentale che dobbiamo porci non è cosa fanno i politici, ma cosa facciamo noi. C’è bisogno da parte nostra di una presa di coscienza, bisogna evitare che cada sempre il silenzio su tutto, creando gruppi e collettività sociale. L’Università in questo processo ha un ruolo importante: mettere in tutti noi il seme del dubbio, della ricerca, della conoscenza, e la conoscenza non è silenzio. E’ così che l’Università diventa un luogo di discussione, e di approfondimento su problemi che riguardano tutti noi”.