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Al nord si fa alla romana

gennaio 16, 2014

di Azzurra Noemi Barbuto
Si sa, regione che vai, abitudini che trovi. E questo vale anche nelle dinamiche che regolano il rapporto uomo-donna, in particolare nel corteggiamento. Al sud la parola stessa evoca serenate sotto casa, mazzi di fiori, regali, inviti a cena a lume di candela. Al nord tutto questo è obsoleto, ci si conosce una sera in discoteca e si finisce a letto senza neanche scambiarsi il numero di telefono.
Esistono definizioni diverse di “invito a cena” tra nord e sud. Nel lussureggiante meridione d’Italia, Giuseppe invita a cena Angela, la passa a prendere a casa (con la macchina appena lavata con tanto di deodorante per auto), la porta in un bel ristorante, o in una pizzeria, qualora il suo budget fosse limitato. A cena le fa complimenti, cerca di mostrare il meglio di sé. Al momento di andare via, lui paga il conto come se fosse il gesto più naturale al mondo.
Nel grigio settentrione, invece, Piermatteo invita a cena Daniela, che, se proprio è fortunata, non dovrà prendere il taxi per arrivare al ristorante, perché lui andrà a prenderla direttamente a casa. Piermatteo, che ha fatto l’invito, sceglie il locale in base alle sue possibilità economiche (e non a quelle di Daniela). Fa il brillante, le fa qualche complimento, qualcuno (raccontano) arriva persino a regalare un perizoma (così, per rompere il ghiaccio). Quando arriva il conto, si fa alla romana. Ed ecco che il romanticismo svanisce, per lasciare il posto a… La realtà?
Per un uomo del sud, come per una donna, questo è inconcepibile: invitare una donna a cena e farle tirare fuori il portafoglio. Non si tratta solo di galateo, cavalleria, c’è anche un senso di protezione in questo atteggiamento.
Ma, soprattutto, l’uomo meridionale non si aspetta assolutamente nulla in cambio. Non offre la cena per avere come corrispettivo dovuto una notte di sesso bollente. È chiaro che non gli dispiacerebbe affatto questa ipotesi, ma non pretende che gli sia dovuta per il fatto di avere offerto.
Al nord, invece, alcune donne sostengono, sulla base della loro esperienza, che l’uomo non offra quasi mai e che, quando lo fa, si aspetti sempre, come contropartita immediata, il sesso. Se non avviene, per lui avere offerto è stato uno spreco inutile di denaro, una perdita. Si sa che qui si ragiona in termini di massimizzazione. Qualcuno è arrivato persino ad arrabbiarsi e a prendersela con la ragazza in questione.
Alla luce di tutto questo, in effetti, non stupisce che le donne stesse ormai preferiscano tirare fuori il portafoglio, per non creare equivoci. Loro il sesso lo vogliono fare per scelta e non perché sono in debito.
Un amico mi ha raccontato che nel settentrione d’Italia, se sei sempre tu ad offrire alla donna, questa si offende, vive la cosa come un insulto, come se l’uomo non la ritenesse capace di badare a se stessa.
Ma davvero i sessi sono entrati così tanto in competizione da complicare persino un semplice appuntamento?
Io resto sempre convinta che a qualsiasi donna faccia piacere che sia lui ad offrire, senza porgere a lei il conto. Altrimenti non avrebbero senso neanche quelle mini-pochette che usiamo per la sera e che non sono fatte sicuramente per metterci dentro il portafoglio, al massimo ci stanno cipria, cellulare e rossetto.
Eppure noi donne non pretendiamo che sia lui a pagare. Gli offriamo semplicemente questo privilegio. E lui sarebbe uno stupido a non cogliere tale opportunità. Inoltre, se lui guadagna poco o ha difficoltà in quel momento, apprezziamo la sua voglia di fare, ma preferiamo pagare la nostra parte, perché l’amore non è un fatto economico o un lusso riservato a chi può spendere. Non ci fa innamorare il fatto che lui abbia i soldi per pagare, ma il fatto che abbia desiderio di prendersi cura di noi, come può. In fondo, l’amore non si compra. Si offre.
Persino io, donna del sud trapiantata a Milano, potrei un giorno pagare la mia parte, non lo escludo del tutto. Le amiche dicono che mi abituerò all’idea, come tutti. Ma so per certo cosa non farò mai: pagare la cena ad un uomo. Va bene l’essere moderne e progressiste, ma questo è too much.

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4 commenti

  1. Ciao Azzurra Noemi Barbuto, sono capitato per curiosità sul tuo Blog ed il primo articolo che mi scappato sotto gli occhi è questo ed essendo uomo del settentrione d’Italia mi sento chiamato in causa a dire la mia (prometto però che leggerò anche gli altri articoli).
    Innanzitutto il mio commento lo vorrei chiamare “al Nord lo si fa come al Sud”.
    E ti spiego subito il perché. Sono nato al Nord ed è da circa vent’anni che anche a me, ogni tanto, capita di corteggiare una ragazza – ahimè capita sempre meno ma questa è un’altra storia- e sono passato dagli inviti a cena al Burghy (poi diventato Mc Donalds) passando per gli happy hour (qui gli aperitivi si chiamano così) fino ad arrivare al Savini e ti assicuro che a Milano il corteggiamento è una cosa seria, non è obsoleto anzi è vivo e vegeto (come me moltissimi altri te lo potranno confermare). Magari vent’anni fa si stava più al telefono fisso e ci si dichiarava amore eterno del tipo:” Mi ami? Ma quanto mi ami, attacca prima tu, no io..” mentre ora ci si manda più messaggi su whatsapp e fb ma ti assicuro che inviti a cena, mazzi di fiori, sorprese, regali e ore e ore in macchina a parlare sotto casa di lei e tutto il resto per fortuna esistono ancora qui al Nord. Ovvio che essendo Milano una grande metropoli con circa un milione e mezzo di persone esiste anche la serata “from disco to letto”, come giustamente hai scritto tu, ma ti assicuro che non è assolutamente la regola. Anzi, da quello che ho notato in tutti questi miei anni di girovagare notturni ( ne ho viste di cose che voi umani non potete neanche immaginare -cit. Blade Runner – anche perché per lavoro mi è toccato partecipare a quelle feste dove per entrare ci voleva il pedigree) è che la serata “from disco to bed” è la serata tipo di alcuni dei milanesi adottati da poco (è anche vero però che ormai è difficilissimo trovare un milanese d.o.c. ma questa è un’altra storia) che essendo arrivati a Milano vogliono trasgredire per sentirsi alla moda. Io infatti non mi sento alla moda.
    Anche la differenza che hai fatto tra l’invito a cena di Giuseppe ad Angela rispetto a quello di Piermatteo a Daniela, scusami la franchezza Azzurra Noemi Barbuto, ma mi sembra un po’ troppo generalizzata. Dipende tutto dai protagonisti della romantica serata e secondo me non sempre i Piermatteo sono nordisti e i Giuseppe sudisti , magari esistono più Piermatteo nati in Sicilia che a Udine o viceversa ( a parte che non ho ancora conosciuto un Piermatteo a Milano). Eppoi non ho mai sentito, mai e poi mai sentito che ad un primo appuntamento galante lui dica a lei: “smazziamo il conto”, perché se ciò accadesse lei avrebbe la mia piena solidarietà a mandarlo a quel paese. Mi sembra infatti un comportamento da extraterrestri perché il primo appuntamento è qualcosa di sacro che fa tremare i polsi, fa venire le farfalle nello stomaco perché sappiamo che forse potrebbe essere l’ultimo (sotto sotto tutti lo desideriamo uomini e donne). Come giustamente scrivi tu anche a me è capitato che sia stata lei a proporre “facciamo alla romana” ma subito ho cambiato discorso facendo finta di non averla mai sentita, (ultimamente ad esempio mi sono liberato da questo impiccio con uno stratagemma infatti verso la fine del pasto con la scusa di andare al bagno passo alla cassa e saldo il conto). Non lo faccio perché mi aspetto una notte di sesso bollente ma perché l’ho invitata io e lei ha accettato ed è mia ospite. Semplicemente questo. Ma ci mancherebbe altro!!!
    Anche io ho sentito dire da una mia amica di esser uscita con un ragazzo che le aveva offerta la cena ( non so se fosse un Giuseppe o Piermatteo) ma non essendo poi andata a casa sua lui l’avesse insultata e chiesto indietro la sua parte del conto. Capita, ma lei lo aveva conosciuto su una chat e aveva già capito fin da subito dove lui volesse andare a finire la serata, a casa sua ovviamente. Ammetto che possa succedere, ma secondo me questo non si può definire un appuntamento galante, e son sicuro che al Nord capita quanto al Sud. Anche a me è capitato, parecchio tempo fa, che una ragazza (direi una Daniela molto Daniela) ogni volta che si usciva decidesse “sempre lei” il ristorante sicura che pagassi “sempre io” il conto. La Daniela Daniela altrochè offendersi di farsi pagare la cena o di non sentirsi all’altezza di badare a se stessa, Anzi!!
    Quello che cerco di dire è che tutto dipende dalle persone, siano esse del lussureggiante meridione o del grigio settentrione. Ritengo sicuramente un privilegio quello che voi ci fate ad uscire con noi, perché tra tutti quelli che ve l’hanno chiesto voi avete scelto noi però non è un privilegio pagarvi la cena , perché come giustamente dici tu l’amore non si compra e io con un primo, secondo, contorno e dolce e vino non voglio comprare l’attenzione di una donna. La cena la offro perché ho piacere di stare con Daniela o Angela che sia e prendermi cura di lei ( però potrebbe essere anche solo un gelato o una passeggiata o qualunque altra uscita senza dover per forza tirar fuori il portafoglio) ma anche Angela o Daniela sono venute a cena per il piacere di stare con me e non per il piatto di pesce e sarebbero delle stupide a non cogliere tale opportunità. L’opportunità da non perdere è per entrambi: noi e voi.
    Forse oggi siamo troppo bersagliati su quale sia il miglior comportamento nel rapporto uomo e donna forse se ne parla e scrive fintroppo ( nulla contro il tuo lavoro che anzi ammiro perché fai star bene ed aiuti le persone abbandonate e deluse) ed è per questo motivo che noi uomini e voi donne a volte, anzi spesso, stiamo troppo a pensare su cosa fare e dire e per paura di sbagliare ci complichiamo tutto senza goderci i nostri incontri galanti. Dovremmo essere entrambi più spontanei, liberi e naturali e l’uomo dovrebbe fare la parte dell’uomo e la donna quello della donna, tutto sarebbe così semplice o no?
    Azzurra Noemi Barbuto passo a prenderti per le 20.00. Sono quello con la rosa in mano ( il perizoma forse te lo regalerò tra qualche mese) e miraccomando porta solo la mini pochette con cipria cellulare e rossetto….
    by un milanese fuori moda


    • Ciao Max, innanzitutto ti ringrazio per questo tuo importante contributo e approfondimento, scritto in modo assolutamente divertente. Sono pienamente d’accordo con te. Non si può generalizzare in nessun campo ed io non avrei voluto farlo, anche se mi accorgo che possa facilmente apparire così. Intendevo soltanto fare un po’ di ironia su questo nuovo modo di concepire l’appuntamento galante. È chiaro che non tutti gli uomini si comportino in questo modo al nord, come è chiaro che al sud non tutti offrano la cena. Inoltre, e questo voglio sottolinearlo, non tutti gli uomini possono sempre offrire, soprattutto se molto giovani e disoccupati. E noi donne non lo pretendiamo.
      Io sono arrivata a Milano da pochissimi mesi e qualche settimana fa, durante una cena tra amiche, sono stata messa in guardia sul fatto che qui gli uomini sono tirchi e impauriti dal rapporto di coppia stabile. Io sono sempre stata abituata ad essere trattata con gentilezza e premura dagli uomini che ho frequentato e ascoltare questi racconti mi ha un po’ stupita. Da qui è nato questo articolo, il cui scopo era quello di fare riflettere ma anche divertire. Devo dire che mi è capitato di uscire con qualche uomo da quando sono qui e non mi è stato mai chiesto di pagare la mia parte, anzi, ho trovato negli uomini del nord il desiderio di prendersi cura della donna che frequentano. Sarò stata fortunata io?! Non lo so… Può darsi… 🙂
      Mai affidarsi alle dicerie… Inoltre penso davvero che molto dipenda da noi donne, dal nostro atteggiamento. Io sono una di quelle donne a cui piace ancora essere corteggiata, che gradisce cure, attenzioni, gesti galanti. Io non ho dimenticato di essere una donna nel tentativo di diventare un uomo. Io sono orgogliosa di essere donna e non mi interessa assomigliare ad un uomo. Non mi farebbe sentire più emancipata o più forte. La mia forza risiede nella mia femminilità.
      Penso che sia uomini che donne debbano recuperare il loro ruolo, perché si è creata troppa confusione nelle relazioni. E credo anche nella leggerezza, di cui parli tu, quel viversi spontaneamente e senza troppe complicazioni e paure.
      Grazie ancora.
      Azzurra. 🙂

      P.s.: mi trovi su fb.


      • Ciao Azzurra Noemi Barbuto 🙂
        Eccomi di nuovo dopo un un ritiro spirituale in una caverna tibetana a riflettere su un’esperienza accaduta ad un mio amico che vorrei esporti in quanto specialista.
        Ferma ferma…non far partire ancora il cronometro per la fatturazione 🙂 prima voglio tornare per un’ultima volta sulla questione uomo del Nord vs uomo del Sud. Infatti riconosco che le tue amiche abbiano ragione nel dire che a Milano siamo impauriti dal rapporto di coppia ma assolutamente contrario alla storia della tirchieria e mancanza di galanteria tipica del Nord come anche tu hai potuto appurarlo in prima persona. La fortuna infatti ama concedersi solo a chi la merita scriveva una volta Oscar Wilde e credo proprio che tu te le meriti davvero tutte queste gentilezze e premure da parte degli uomini del Nord quanto da quelli del Sud. Al Nord quanto al Sud infatti i cavalieri esistono ancora e credo che non scompariranno mai fin quando esisteranno donne che “non hanno dimenticato di essere donne nel tentativo di diventare uomini” copyright Azzurra Noemi Barbuto 🙂
        Ma veniamo alla paura di avere una relazione stabile. Non credo sia solo una questione di Nord o Sud e neanche valga solo per gli uomini infatti secondo me (lo dico senza cognizione di causa ma solo come spettatore e in parte anche attore) questa paura dipende da quel fattore che nel commercio si chiama domanda/offerta ed ora cerco di spiegarmi un po’ meglio Azzurra Noemi…
        Sei mai andata a funghi? Ti piacciono? Penserai: Mahh ti pare!!! sono domande da fare a una ragazza !?!?! Io adoro andare a funghi perché è solo una scusa per potermi perdere nei boschi e rilassarmi senza pensare a niente. Se sei una cacciatrice di funghi saprai benissimo (e se non lo sei ahimè ti tocca sopportare questo racconto noiosissimo) che ci sono le annate in cui si trovano chili e chili di funghi porcini e quindi i cercatori possono permettersi di non raccogliere quelli un po’ vecchi e mangiati dalle lumache (animali mansueti che nulla hanno a che vedere con i lumaconi di cui è pieno l’universo maschile) perché tanto sanno che da lì a pochi metri ne troveranno uno enormissimo freschissimo verissimo (Messner insegna) , invece in quelle annate non buone i MushroomBusters (me li immagino un po’ come dei GhostBusters dei boschi) raccoglieranno anche quelli un po’ appassiti e magari anche quei funghi meno nobili che in altre circostanze avrebbero scartato come ad esempio le russole (hanno proprio un nome strano poverine…altrochè il buon porcino che ricorda un bel maialino paffutello).
        Azzurra Noemi Barbuto scusami per la divagazione micologica alla Piero Angela ma sai, son cresciuto a pane e Quark e come hai potuto appurare non ne posso fare a meno 😉 A Milano, come credo in tutte le altre grandi metropoli, mi piace immaginare sia un po’ come andare a funghi nell’annata buona, cioè quando è pieno di porcini, e l’uomo o donna single raramente si soffermeranno su una scelta avendo di fronte a loro un’offerta quasi infinita e mediamente di qualità di porcini portandoli ad una perenne ricerca del compagno o compagna ideale che però vivrà solo nella testa della cacciatrice o cacciatore. Oggi, diversamente da una volta quando creare una famiglia era lo scopo di una vita, siamo quotidianamente bombardati da nuovi stimoli dove viene esaltato l’egocentrismo e l’auto realizzazione a tutti i costi mettendo in primo piano sempre noi stessi rispetto all’altro che ci porta così a sentirci soffocati nelle relazioni di coppia inducendo appunto molte coppie a scoppiare. Questo spiega l’aumento vertiginoso dei single (a dimostrazione è la crescita esponenziale di prodotti e servizi x single) e dei divorzi e separazioni (ed è qui che viene in soccorso Separati Si Disperati No, ottima intuizione Azzurra Noemi, bravissima). Mi ci metto anche io tra questi cercatori di funghi senza speranza, solo che ora, rispetto a qualche tempo fa, sto iniziando ad avere la consapevolezza (finalmente Godot è arrivato) che il boletus aereus che cerco, il porcino perfetto insomma, non esista. Son sicuro però che nel bosco lì fuori esiste un porcino che non sarà seppur perfetto (come nei miei migliori sogni culinari) ma sarà comunque altissimo purissimo e verissimo e una volta assaggiatolo non ne vorrò più mangiare nessun altro. Ovviamente lo stesso vale per me che sono un boletus edulis, ma dopo avermi raccolto e previa cottura di qualche ora (bisogna ammorbidirmi per benino) acquisterò il sapore di un buonissimo boletus aereus. E se alla mia cacciatrice non piacciono i funghi ma i tartufi (che io odio con tutte le mie forze)?!?! Vabbeh vorrà dire che gireremo un documentario speciale di SuperQuark sulla raccolta dei tartufi 🙂
        Dottoressa Barbuto, basta scherzare, ora finalmente è giunto il momento e il motivo per cui le ho voluto scrivere: “La confidenza alla specialista”. Faccia pure partire il cronometro. Da qui in poi, visto l’argomento prettamente confidenziale, mi sembra più opportuno darle del Lei.
        PierMatteo (il mio amico di cui le ho accennato all’inizio) mi ha raccontato di aver conosciuto per sbaglio Angela in palestra (galeotti furono il tapis roulant e una tv spazzatura) . Come prima cosa gli rimase impressa la sensibilità e gentilezza di Angela ma poi, una volta salutatala, non si ricordava il suo volto (PierMatteo mi ha detto: “non ci ho manco fatto caso talmente ero assorto nel cercare di capire come mai fosse stata così gentile”). Per questo motivo, dopo pochi minuti, PierMatteo decise di tornare dove l’aveva conosciuta per poterle dare un volto e vide che Angela non era solo solo gentile e dolce, anzi….
        PierMatteo allora iniziò ad avvicinarsi ad Angela pian pianino a piccoli passi in maniera carina e simpatica ma quasi subito si bloccò.
        Gentile dottoressa Barbuto la storia però non è finita qui. Infatti ieri notte ho visto PierMatteo che mi ha detto di aver incrociato di nuovo Angela in palestra (anche se ultimamente lei fa un po’ la latitante) e dice che gli è sembrata proprio quella ragazza dolce e sincera che aveva conosciuto la prima volta in palestra e che non vede l’ora di rivederla. Inoltre PierMatteo dice di avere anche scritto ad Angela chiedendole se le piacciono i miceti…..perchè se le piacciono lui è bravo a cucinarli col risotto (giusto per stare in tema con il suo ultimo articolo). Ma conoscendolo non ci credo che le abbia scritto davvero 🙂
        Ovviamente dottoressa Barbuto i nomi sono di pura fantasia ed ogni riferimento a persone e/o fatti realmente accaduti è puramente casuale.
        Cordialità
        Max
        p.s. dottoressa Barbuto in futuro la diffido dall’usare la mia foto con grembiule nei suoi articoli 🙂


      • Max, sei molto intelligente e divertente. Leggerti è un vero piacere. Condivido pienamente il tuo pensiero. Grazie di avermi fatto sorridere tanto. 🙂



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