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All’Università dei 50&più per vincere l’emarginazione degli anziani

dicembre 18, 2009

di Noemi Azzurra Barbuto

Sono giovani dentro gli iscritti all’Università dei 50&più, di cui ieri è stato presentato il programma dell’anno accademico 2009/2010, nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella sede della sezione decentrata di Reggio Calabria, sita in via Castello.

A tenere la lectio inauguralis, che si svolgerà nel pomeriggio di sabato 19 dicembre e che riguarderà i temi della giustizia, del sistema giudiziario e della legalità oggi nel nostro Paese, Pasquale Ippolito, magistrato e presidente della sezione penale della Corte d’Appello di Reggio Calabria.

Lo scopo dell’università 50&più è uno solo, ossia «combattere l’emarginazione delle persone di età matura e la loro esclusione dalla vita attiva», ha spiegato il segretario Domenico Tripodi.

Al fine di favorire il reinserimento delle persone anziane nella vita di tutti i giorni, è stato elaborato quest’anno un programma molto ricco, che spazia dalla letteratura alla cinematografia, dalla storia di Reggio Calabria all’arte e al teatro, senza trascurare le tematiche attuali come l’alcolismo, la donazione degli organi e del sangue, e quelle relative alla salute e alla sicurezza.

Infatti, come ha spiegato Nicola Pavone, membro del comitato organizzativo, «la non conoscenza di semplici regole può facilmente creare problemi sia domestici sia stradali». Ecco allora che tali materie diventano oggetto di studio e lo studio un modo per socializzare e per vincere quella solitudine che spesso rappresenta il fardello più insopportabile della terza età.

Non si tratta di lezioni monotone, bensì all’insegna della vivacità e della creatività. Come ha illustrato Carmelo Aquilino, membro del comitato organizzativo, gli studenti impareranno anche a realizzare opere di bricolage, a suonare, a recitare. Inoltre, avranno modo di discutere insieme importanti opere della letteratura mondiale dopo avere assistito alla visione di celebri film tratti da questi capolavori letterari, come “Il nome della rosa”, “Orgoglio e pregiudizio”, “Via col vento”, “Il dottor Zivago”.

L’Università dei 50&più, fondata a Roma nel 1974, «non è un improvvisazione», ha affermato orgoglioso il suo presidente, Francesco Azzarà.

«Non si tratta neanche di un’università della terza età – ha aggiunto il presidente – bensì dell’età matura», dove gli anziani, che, secondo Pavone, erroneamente vengono stigmatizzati come persone bisognose di assistenza, possono svolgere quel ruolo attivo che gli compete, continuando ancora a dare alla società il loro importante contributo.