di Noemi Azzurra Barbuto
Della sua capacità di ringiovanire istantaneamente la pelle ne era convinta Elisabetta Báthory, contessa sanguinaria della Transilvania, che visse a cavallo dei secoli sedicesimo e diciasettesimo, la quale era solita bere il sangue di innocenti fanciulle per conservarsi sempre giovane e fresca, e forse possiamo affermare oggi, alla luce delle recenti scoperte scientifiche, che la contessa non sbagliava del tutto nel considerare il sangue un potente elisir di bellezza, semmai il suo errore risiedeva nel fatto che si trattava di sangue altrui e non del proprio.
Non è questo un invito a seguire l’esempio della sadica nobildonna, la quale, peraltro, fece davvero una brutta fine, condannata a essere murata viva nella sua cella. Ma possiamo supporre che, se ella fosse vissuta ai nostri giorni, sarebbe stata quasi certamente un’accanita consumatrice del Trattamento P.R.P., che, sfruttando particolari sostanze contenute nel nostro sangue, in poche sedute ringiovanisce visibilmente la cute di diverse zone del corpo.
A tutti noi è capitato, per la prima volta durante la nostra infanzia, magari giocando con gli amici in cortile, di provocarci una piccola lesione sanguinante, che non ci ha portati alla morte per emorragia grazie all’azione delle piastrine (o trombociti), elementi presenti nel nostro sangue.
Le piastrine, dunque, svolgono un’importante funzione riparatrice, non solo perché tamponano le lesioni della pelle, ma anche perché i granuli contenuti al loro interno rigenerano sotto la crosta il tessuto cutaneo danneggiato, rendendolo uguale a quello circostante. La considerazione di questo fenomeno, che a noi oggi appare scontato dopo averlo osservato innumerevoli volte, ma che non è altrettanto banale per la scienza, ha portato all’ideazione di un innovativo trattamento di biorivitalizzazione cutanea.
I fattori di crescita contenuti nelle piastrine stimolano diversi meccanismi cellulari, tra cui la sintesi del collagene. In realtà, non si tratta di una novità assoluta, dal momento che il Plasma Arricchito in Piastrine, ottenuto per centrifugazione del sangue, è già usato da alcuni anni in Ortopedia per stimolare la rigenerazione ossea. Questa tecnica è stata applicata con successo anche su Ronaldo, per curare una tendinite cronica del ginocchio. E, secondo gli esperti di medicina dello sport, questo rilascio di collagene, che si traduce nella sostituzione di tessuto danneggiato con tessuto sano, può essere efficace nella cura delle tendiniti croniche: gomito del tennista, ginocchio, tendine di Achille.
La nuova frontiera sarà l’applicazione di questo trattamento nell’ambito della medicina estetica, per stimolare la rigenerazione cutanea. Infatti, come ha dimostrato un geniale medico spagnolo, l’utilizzo del Plasma Arricchito in Piastrine si è rivelato essere efficace nella formazione di collagene giovane (quello di tipo 3), e può essere usato per trattare tutte le parti del corpo che presentano scarsa compattezza cutanea: viso, collo, decoltè, braccia, cosce, mani, ect..
L’aspetto più interessante di questo trattamento consiste nel fatto che si tratta di una tecnica non invasiva, non di un trattamento di riempimento, bensì di un metodo che rispetta gli equilibri biologici e che mira esclusivamente a ripristinare le condizioni vitali della nostra pelle, da qui deriva il miglioramento estetico, che consisterà in un ringiovanimento cutaneo: cute più tonica, più turgida, più elastica, più compatta, più fresca.
Inoltre, i risultati potenziano gli effetti e la durata di trattamenti di diverso tipo e successivi, e possono essere mantenuti nel tempo ripetendo le sedute ogni 4-6 mesi.
La tecnica di biorivitalizzazione con le piastrine è molto semplice e non provoca dolore. Viene effettuato un prelievo di circa 20 ml di sangue interno, che viene centrifugato per separare i globuli rossi e bianchi dalla parte liquida (siero), che è quella dove si trovano le piastrine. La parte liquida viene poi trattata con una soluzione che libera i granuli contenuti nelle piastrine, che vengono successivamente iniettati all’interno della pelle mediante un ago di soli 4 mm.
“Il liquido iniettato non può provocare rigetto, perché – come afferma il dott. Leonardo Pentivolpe, medico-chirurgo di Treviso, coordinatore della Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia – si tratta di una sostanza nostra, che proviene dal nostro stesso corpo, questo esclude qualsiasi possibile effetto collaterale”.
Dott. Pentivolpe, c’è attualmente molta richiesta di questo trattamento di biorivitalizzazione con le piastrine?
“C’è ancora poca richiesta, ma non perché non sia un trattamento capace di produrre ottimi risultati, piuttosto perché è ancora poco conosciuto, trattandosi di un metodo nuovo”.
Lei, da medico esperto e illustre quale viene riconosciuto ormai non solo in Italia ma anche all’estero, lo consiglia alle donne che desiderano migliorare l’aspetto della loro pelle?
“Certamente lo consiglio. Se lo faccio vuol dire che ritengo che sia un trattamento efficace. Io lo faccio perché ci credo”.