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La vita extraterrestre: scienza o fantascienza?

novembre 1, 2009

di Noemi Azzurra Barbuto

995Lunedì 23 febbraio alle ore 17 si è tenuto presso l’aula magna del liceo scientifico “Da Vinci” di Reggio Calabria, nell’ambito delle giornate “vinciane” della Cultura e della Scienza, il seminario “Vita extraterrestre da Epicuro al Progetto Seti” a cura del professore Massimo Capaccioli del Dipartimento di Fisica presso l’Università Federico II di Napoli, il quale ha condotto gli studenti, che numerosi e interessati hanno preso parte alla conferenza, attraverso un affascinante viaggio nella storia, dai primi filosofi greci, convinti dell’esistenza di “altri mondi”, passando per Galileo Galilei, Giovanni Keplero, Giordano Bruno, che sognava gli abitanti del Sole e della Luna, fino all’attuale progetto Seti (Search for Extra-terrestrial Intelligence), finanziato dalla NASA, che si propone il non facile scopo di ascoltare il cosmo, per cercare nel cielo eventuali segnali radio di origine artificiale, generati da entità non umane.

Ci sono domande che l’essere umano si pone da sempre: da dove vengo? Chi sono? Dove sto andando? Un’altra di queste è: siamo soli nell’Universo? Il problema del pluralismo è quindi antichissimo, ma sempre attuale, ancora di più oggi, in una società, come la nostra, sempre più multiculturale e multietnica.

iwantobwalljb7Capaccioli ci ha mostrato come l’uomo abbia da sempre cercato l’altro, l’extraterrestre, e come tale ricerca, in base alle epoche in cui è stata condotta, abbia assunto delle forme, degli strumenti e delle manifestazioni diverse. A questo proposito il professore sottolinea che gli UFO nascono durante la guerra fredda, in particolare, durante la guerra di Corea, quando era fortemente sentita a livello mondiale la paura nei confronti di un nemico esterno. E, in fondo, chi è l’extraterrestre se non l’altro, il diverso, colui che non si conosce e che per questo ci affascina e nello stesso tempo ci incute timore? Capaccioli con ironia afferma: “Oggi l’extraterrestre lo chiamiamo extracomunitario”.

Durante la conferenza ci rendiamo conto tutti di quanto sia facile porsi delle domande e di quanto sia difficile dare poi delle risposte. L’uomo esiste da milioni di anni, la Terra da 4,5 miliardi di anni, l’Universo da circa 14 miliardi di anni. Il professore pone una nuova domanda a questo punto: che senso avrebbe avuto creare tutto questo solo per l’uomo che abita la Terra da un tempo relativamente breve? Sembra dunque che non sia plausibile credere che siamo soli.

Professore Capaccioli, possiamo giungere a delle risposte certe?
“Il bello della ricerca è continuare a cercare. La scienza è fatta di domande e non di risposte. Le domande restano e le risposte cambiano. Oggi non possiamo affermare che gli alieni esistano ma neanche che non esistano. Non potremo dare una risposta esatta finché non li incontreremo”.

Prescindendo dal suo ruolo di uomo di scienza, qual è la sua personale opinione in proposito?
“Se l’uomo sopravviverà a tutto quello che sta succedendo oggi, al sopravvento della tecnologia sull’uomo stesso, è probabile che un giorno qualcuno incontri qualcun’altro”.

Capaccioli conclude il seminario con una celebre frase di Sant’Agostino, che racchiude l’invito a non trascurare noi stessi, mentre cerchiamo di trovare qualcosa di esterno a noi; di non abbrutirci e di non abbrutire il nostro mondo, che potrebbe essere un’eccezione nell’Universo, anche perché potrebbe venire il giorno in cui noi, unici responsabili, dovremo rendere conto di tutto quanto, magari a un alieno.

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