di Azzurrra Noemi Barbuto
Continue, incessanti e senza precedenti storici, le ondate di immigrati clandestini che dal Nord Africa partono alla volta dell’Europa non solo non accennano a fermarsi, ma aumentano in modo vertiginoso, complice la politica adottata dal governo Renzi, che, invece di bloccare, o almeno regolare, i flussi, li incentiva proponendo l’Italia quasi come immenso villaggio turistico al centro del mediterraneo, pronto ad accogliere con ogni sorta di confort i visitatori, fornendo servizi di ogni tipo, ovviamente gratuiti e che suscitano l’invidia e il malcontento dei cittadini italiani, sempre più vessati dalle tasse in aumento e dalla mancanza di politiche a tutela del diritto alla casa. 
Ma ciò che dovrebbe generare maggiore scalpore e preoccupazione è il contesto storico-politico in cui vengono realizzate queste politiche intrise di buonismo e del tutto controproducenti, ossia quello in cui si è delineata ormai chiaramente prima una dichiarazione di guerra a tutto l’occidente e poi una sanguinaria lotta armata contro la nostra civiltà, la sua cultura, la sua religione, i suoi simboli, da parte dello stato islamico, i cui soldati hanno già mietuto vittime anche italiane.
Lo Stato italiano risponde a questa minaccia in modo molto cristiano, aprendo tutte le sue frontiere, consentendo così facile accesso anche ai terroristi islamici che, per questa via, cioè quella del viaggio in mare, possono eludere tranquillamente i controlli e penetrare in Italia come un virus.
Innanzitutto, bisogna sottolineare che l’Italia si è fatta carico di un problema che è europeo in primis, ma che ha rilevanza internazionale. Spesso ci si lamenta che l’Europa ci ha lasciati soli. Ma la colpa è nostra. La colpa è di un governo incapace di fare sentire la sua voce, di mobilitarsi nelle istituzioni europee, di intervenire.
Si vuole semplicisticamente contrapporre il buonismo del centro-sinistra ad un approccio considerato crudele e razzista del centro-destra. Ma niente è più lontano dalla verità. Ciò che porta il centro-destra ad assumere una posizione quasi intransigente riguardo al problema dell’immigrazione clandestina non è il razzismo, ma il buonsenso.
Un governo ha il dovere di provvedere e proteggere i suoi cittadini, pena l’affermarsi di uno spirito ostile, terreno fertile per l’affermazione di organizzazioni parallele e contrarie allo Stato stesso. Abbiamo aperto le nostre porte e accogliamo ogni giorno e più volte al giorno il cavallino di Troia, nel cui ventre si nascondono i nostri nemici, che nottetempo verranno fuori per mettere a ferro e fuoco la città. Cosa potremo dire dopo? Potremo dire soltanto “stiamo stati noi ad accoglierli, è colpa nostra”.
Ma, al di là di queste ipotesi del tutto verosimili, l’immigrazione clandestina andrebbe limitata e regolata diversamente perché crea problemi di ogni tipo, anche quello della delinquenza, dal momento che il nostro mercato del lavoro, saturo anche per noi italiani, non potrebbe accogliere una domanda di lavoro così importante. Un altro rischio concreto potrebbe essere quello sanitario. Insomma, si tratta di una vera e propria emergenza. Se il governo è davvero mosso da sentimenti di generosità e comprensione nei confronti di questi poveri disperati, e non dal mero interesse, tenga a mente che l’immigrazione clandestina genera migliaia di vittime in mare. Una morte atroce. Ecco perché i flussi andrebbero bloccati già in acque internazionali, quando il percorso per giungere in Italia è superiore o almeno pari rispetto a quello già coperto dai barconi della morte.
L’Italia è diventata, inoltre, complice non solo della sua distruzione, ma anche dell’arricchimento di quei gruppi terroristici che continuano a seminare morte e ci minacciano, in quanto contribuisce alla crescita del loro giro di affari illeciti e delle loro risorse economiche sempre più ingenti. Infatti, è più che lecito sostenere che i delinquenti che gestiscono i copiosi traffici di immigrati, altamente redditizi, siano legati ai gruppi terroristici che ormai hanno il pieno monopolio delle attività criminali più remunerative.
Stando così le cose, se il governo Renzi non opererà un cambio di rotta nel mediterraneo, diventerà sempre più concreto il rischio che i terroristi islamici ci colpiscano al cuore. Non è allarmismo, ma lucida consapevolezza, quella che purtroppo manca a chi ci governa e a tutto il centro-sinistra italiano, la cui fine sarà segnata irrimediabilmente nel caso in cui la possibilità di un attentato dovesse concretizzarsi.
Ai posteri l’ardua sentenza.