Posts Tagged ‘giuseppe morabito’

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Siglato il protocollo di intesa tra Reggio e Perugia per la promozione del turismo enogastronomico

gennaio 16, 2010

di Noemi Azzurra Barbuto

Valorizzare i prodotti tipici locali al fine di promuovere il turismo enogastronomico e di incrementare l’occupazione. È questo l’obiettivo che sta alla base del protocollo d’intesa firmato ieri mattina a Palazzo Foti tra le Provincie di Reggio Calabria e di Perugia e l’Università dei Sapori del capoluogo umbro.

Nasce così una sinergia capace di favorire non solo la crescita economica del territorio ma anche la nascita di eccelsi professionisti specializzati attraverso la realizzazione di, come recita l’articolo 1 del protocollo, «attività di formazione, qualificazione ed aggiornamento tanto degli operatori del settore enogastronomico quanto dei giovani che aspirano ad acquisire competenze specifiche in questo ambito».

A questo scopo l’Università dei Sapori, scuola di specializzazione sulla filiera agroalimentare di cui la Provincia di Perugia è socia e la cui attività supera i confini regionali, come ha sottolineato l’assessore provinciale perugino Giuliano Granocchia, mette a disposizione le sue competenze e la sua esperienza pluriennale.

Un modo anche per recuperare le nostre tradizioni culinarie, trasmettendole ai ragazzi, sempre più avvezzi alla contaminazione americana del fast-food, affinché le trasformino in risorse preziose per il futuro.

«Oggi in Italia è difficile creare delle grandi industrie alimentari a causa dell’alto costo della manodopera -ha affermato Antonio Giorgetti, presidente dell’Università dei Sapori- ecco perché dobbiamo puntare sul prodotto locale, sulla sua valorizzazione e su un nuovo tipo di turismo».

Pensiero condiviso anche dall’assessore provinciale Attilio Tucci, secondo il quale «oggi il turismo è ciò che si mangia, non ciò che si vede».

«Il turismo -ha continuato l’assessore- deve basarsi soprattutto sulla capacità di vivere intensamente un luogo, mangiandone anche i prodotti». Fondamentali, secondo Tucci, i corsi di formazione su tutto ciò che si fa nel settore agroalimentare dalla produzione alla vendita, realizzati in collaborazione con l’Università dei Sapori nei centri provinciali sparsi sul territorio, affinché venga garantita un’offerta turistica di qualità.

Non si tratta di una specie di colonizzazione, lo ha specificato Tucci, piuttosto di una collaborazione mirata con un un ente specializzato per lanciare al meglio le nostre peculiarità locali.

«È la strada giusta ed i risultati non tarderanno ad arrivare», ha dichiarato il presidente della Provincia Giuseppe Morabito, secondo il quale questo protocollo ci offre «la possibilità di sfruttare le nostre potenzialità, portando maggiore professionalità e competenza nel nostro territorio che ha una vocazione fortemente turistica».

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Nasce una nuova società: tutti insieme per promuovere la montagna

gennaio 13, 2010

di Noemi Azzurra Barbuto

Si inserisce all’interno di quello stesso percorso, tracciato dal prefetto Francesco Musolino, che ha portato alla costituzione dell’associazione dei Comuni dell’Area dello Stretto, la creazione della Società Consortile per Azioni per lo Sviluppo Sociale ed Economico del Comprensorio Turistico di Gambarie d’Aspromonte, di cui ieri mattina si è tenuta la prima riunione dei soci fondatori nella sede della prefettura.

Diversi gli enti che costituiscono, a seguito dell’intesa istituzionale promossa dal prefetto il 3 gennaio del 2008, primo passo concreto verso la formalizzazione del consorzio, il tavolo tecnico di concertazione interistituzionale: la Provincia di Reggio Calabria, l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, la Comunità Montana Versante dello Stretto, il Comune di Reggio Calabria, il Comune di Santo Stefano d’Aspromonte e gli assessorati al Bilancio e al Turismo della Regione Calabria. Presenti alla prima seduta, durante la quale il viceprefetto Giuseppe Priolo è stato indicato come primo amministratore provvisorio della società, anche i sindaci del comprensorio e gli operatori turistici.

La matrice comune non è costituita soltanto dalla «figura collante» del prefetto, che, come ha affermato l’assessore regionale Demetrio Naccari, «con la sua autorevolezza ha saputo mettere insieme tanti enti sotto la sua sapiente regia», ma anche dalla volontà di questi ultimi di collaborare, rinunciando a parte del proprio potere in favore di organismi comuni.

Dunque, testimonianza di maturità politica e, secondo il sindaco Giuseppe Scopelliti, «dimostrazione che, quando c’è una concertazione ampia, si raggiungono gli obiettivi».

Questo nuovo consorzio, che, come ha spiegato il notaio Zagami, «è una società per azioni, consortile e con capitale per ora interamente pubblico, gestita con criteri di economicità», risponde alla «strategia -ha dichiarato Scopelliti- che si propone di provvedere, dopo la promozione della costa, alla crescita della parte montana della città».

Infatti, obiettivo dalla società consortile è quello di favorire lo sviluppo socio-economico del comprensorio turistico di Gambarie d’Aspromonte, garantendo inoltre l’efficace ed efficiente gestione degli impianti di risalita e delle strutture annesse di proprietà pubblica.

Ha espresso la sua emozione per il risultato raggiunto, che indica «il venir meno delle barriere che hanno impedito lo sviluppo», il sindaco di Santo Stefano Michele Zoccali.

La nuova società si propone di accorciare le distanze tra l’esterno e l’interno, tuttavia, come ha sottolineato il presidente della Provincia Giuseppe Morabito, «il consorzio non è sufficiente». Tocca adesso alle istituzioni impegnarsi al fine di rendere più veloce ed agibile la percorrenza, secondo Morabito, «condizione essenziale per lo sviluppo dell’aera e per la promozione del turismo».

«Mi dispiace lasciare questa creatura che nasce -ha dichiarato in conclusione Musolino, che tra pochi giorni terminerà il suo mandato- tuttavia, se saprete mantenere viva questa sinergia, la strada tracciata potrà portarci davvero lontano».

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Il Festival della poesia dialettale per mantenere vive le nostre radici

gennaio 13, 2010

di Noemi Azzurra Barbuto

Linguaggio delle radici ed autentica letteratura, il dialetto, da lingua dimenticata, rivive oggi più che mai nella poesia, tanto da diventare protagonista indiscusso di un festival, quello di poesia dialettale calabrese, intitolato in questa seconda edizione al poeta Giuseppe Morabito e conclusosi con la cerimonia di premiazione ieri pomeriggio nell’Università della Terza Età di via Willermin.

Il concorso, organizzato dal Centro Internazionale Scrittori della Calabria (C.I.S.), con il patrocinio dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione della Provincia di Reggio Calabria, ha registrato quest’anno un’ampia partecipazione, persino da parte di poeti di origine calabrese che si trovano attualmente fuori regione.

Non è stato facile per la giuria, composta da illustri personaggi della realtà culturale locale e presieduta dalla scrittrice Francesca Neri, scegliere i primi vincitori, Gaetano Verduci per la sezione A (poesia inedita) e Antonio Zurzolo per la sezione B (poesia edita), ai quali oltre alle targhe è stato assegnato un premio di 500,00 euro ciascuno. Nel corso della serata sono stati consegnati anche altri premi: quello alla carriera al poeta Franco Blefari, e quello alla cultura a Stefano Iorfida, presidente dell’associazione culturale Anassilaos. Inoltre, un premio al Blu Sky Cabaret per il trentaseiesimo anno dalla fondazione e al suo presidente, Mimmo Raffa, per l’avere contribuito attraverso il teatro alla sopravvivenza del nostro dialetto; ed uno all’Università della Terza Età per il venticinquesimo anno dalla fondazione.

La premiazione è stata arricchita da un momento artistico, con l’esposizione delle opere dello scultore Filippo Pizzimenti, e da uno musicale, con l’intervento dei maestri Flora Ferrara e Adolfo Zagari. Scopo dell’iniziativa, come ha spiegato Lorely Rosita Borruto, presidente C.I.S. Della Calabria, è quello di «mantenere viva la memoria della nostra regione».

Sembra quasi una sorta di reazione, spontanea eppure dovuta, ai meccanismi innescati dal processo di globalizzazione, che tende sempre più ad annullare i piccoli usi locali e le singole identità. Infatti, «il recupero del dialetto nella letteratura -come ha spiegato Maria Festa, scrittrice e componente della giuria- si accompagna ad un bisogno di ritorno alle radici». «Dobbiamo recuperare la lingua dialettale -ha dichiarato Ercole Nucera, assessore provinciale alla Pubblica Istruzione- per resistere al cambiamento in atto nella società che cancella la nostra tradizione».

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Musica e restauro: inaugurazione della mostra di grammofoni

dicembre 1, 2009

di Noemi Azzurra Barbuto

È stata inaugurata lunedì 30 novembre l’esposizione di grammofoni d’epoca e di dischi in vinile 78 giri, allestita all’interno del Palazzo della Provincia ed aperta gratuitamente al pubblico fino a sabato 5 dicembre, che comprende trentasei pezzi di antiquariato, facenti parte della raccolta privata di Giuseppe Nicolò, collezionista per passione.

«Una collezione bizzarra e particolare», così la definisce lo stesso Nicolò, che gira i mercatini italiani ed anche esteri in cerca dei grammofoni più antichi, scaturita dal binomio di due passioni parimenti importanti per il collezionista, ossia «quella per il restauro e quella per la musica, che, confluite in questa mostra, coniugano il vecchio ed il nuovo».

Al restauro dei pezzi, il più antico dei quali risale al 1905, provvedono le mani esperte del collezionista, che non intervengono molto sui difetti, dal momento che costituiscono la testimonianza del trascorrere del tempo ed «è bello sapere – afferma Nicolò- che altre persone, prima di me, hanno ascoltato musica attraverso lo stesso strumento».

Sulle note accese de “La donna immobile” e di “O sole mio” di Caruso sono stati accolti i primi visitatori, tra i quali il presidente della Provincia, Giuseppe Morabito, il consigliere regionale Sandro Nicolò, il professore Daniele Castrizio ed il direttore artistico del Calabria Film Festival, Demetrio Casile, che hanno potuto ammirare grammofoni sia a tromba che da tavolo, provenienti soprattutto dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti, ma anche dalla Francia, dalla Germania, dal Belgio e dall’Irlanda.

«Gioielli di immenso valore» li ha definiti Castrizio. «È molto emozionante, soprattutto per quelli non più giovani, osservare da vicino questi oggetti – ha confessato Morabito – anche io da ragazzo ascoltavo la musica attraverso il grammofono». Nicolò ha espresso il suo apprezzamento per la dedizione con la quale è stata allestita l’esposizione, che «potrebbe essere lo spunto per la realizzazione di una mostra permanente».