di Noemi Azzurra Barbuto
Cambiano i tempi, cambiano le mode e con essi cambiano anche le diete. Abbiamo avuto quella del gelato, quella della banana, la dieta iperproteica, quella del minestrone, la dissociata, quella del limone, dell’uva, della pasta. Tutte, in fondo, poco bilanciate sotto il profilo nutrizionale, dal momento che dare ampio spazio a un unico alimento comporta inevitabilmente togliere spazio ad altri cibi importanti, favorendo in tal modo delle carenze nutrizionali, che alla lunga possono costituire un grave danno per la nostra salute.
Se queste diete portano a risultati, questi non saranno probabilmente duraturi, visto che i chili persi in modo sbagliato e troppo velocemente si recuperano con altrettanta rapidità. Inoltre, spesso capita che le privazioni, a cui questi regimi alimentari ci costringono, spingano il nostro stomaco offeso a riscattarsi dalle sofferenze patite non appena l’esigenza diventa incontenibile.
Il dimagrimento provocato da questo tipo di diete deriva non dalla qualità delle stesse, bensì dal fatto che ci si è nutriti a lungo principalmente di un unico alimento.
Possiamo ingannare la nostra mente, ma difficilmente riusciremo ad ingannare il nostro corpo. Ed ecco che a un lungo digiuno esso risponde e reagisce con l’accumulo di grasso, utile come riserva nei periodi più “magri”, tutto questo chiaramente a discapito della nostra linea e della nostra salute.
Il digiuno risulta particolarmente pericoloso anche perché può alterare il nostro rapporto con il cibo.
Si tratta di meccanismi legati alla sopravvivenza, perché il nostro corpo è come una macchina perfetta, complessa ed efficiente, che si autoregola e tende a preservarsi.
Ecco perché molti nutrizionisti sostengono che nella scelta degli alimenti da mangiare dovremmo affidarci più all’istinto che alla moda del momento, perché il nostro corpo conosce ciò di cui necessita maggiormente in un dato momento.
Insomma, se un giorno abbiamo voglia di latticini, probabilmente questo succede perché il nostro corpo ha carenza di calcio o di altre sostanze contenute nel latte.
Dunque, se non mangiare fa ingrassare, a causa del rallentamento del metabolismo, dovrebbe essere vero il contrario, cioè mangiare fa dimagrire.
Sì, proprio così, per rimettersi in forma, occorre mangiare di tutto, ma non tutto insieme. Fondamentale è combinare bene i cibi tra loro, variando il più possibile, per fornire al nostro organismo tutte le sostanze nutritive di cui ha bisogno.
Le parole chiave per una corretta alimentazione sono: varietà e combinazione. E’ questo ciò che ritengono numerosi medici e nutrizionisti.
Esistono alcune regole basilari e semplici da seguire che ognuno di noi dovrebbe applicare quotidianamente e che ci permettono di abituarci a uno stile alimentare sano ed equilibrato, perché la dieta, così come la intendiamo e la facciamo un po’ tutti, è qualcosa di occasionale e di triste, che spesso iniziamo lunedì e abbandoniamo mercoledì a causa delle gravi rinunce a cui ci sottopone, ma uno stile alimentare è anche uno stile di vita, che, una volta acquisito, difficilmente perderemo.
La prima di queste regole è quella di bere molta acqua, fin dal mattino, possibilmente lontano dai pasti, perché bere tra un boccone e l’altro rallenta la digestione a causa della diluizione dei succhi gastrici. Importante poi è mangiare molte verdure, perché sono ricche di vitamine e di sali minerali; inoltre, costituiscono un’ottima fonte di fibre, che favoriscono il raggiungimento del senso di sazietà. E’ utile sapere che le verdure sono cibi “neutri”, cioè possono essere combinate liberamente con altri alimenti (carboidrati, proteine).
Altre regole basilari sono: fare una buona prima colazione, possibilmente a base di cereali integrali, frutta, latte o yogurt; fare due spuntini tra i pasti principali, per evitare di arrivare troppo affamati al pasto successivo e per tenere allenato il metabolismo; ridurre il sale, che provoca ritenzione idrica e occlude le arterie, e ridurre il condimento; infine, masticare a lungo i cibi. La masticazione, infatti, facilita la digestione e ci fa sentire rapidamente sazi.
E’ bene sfatare un mito particolarmente diffuso nella società occidentale, un germe nato negli Stati Uniti, si tratta dell‘errata, spesso isterica, convinzione che per dimagrire occorra consumare tante proteine ed eliminare i carboidrati.
Questi ultimi, invece, dovrebbero essere alla base della nostra alimentazione, perché ci forniscono energia. Sarebbe opportuno piuttosto introdurre una quantità giusta di carboidrati per garantire una corretta metabolizzazione delle proteine e per alimentare i muscoli e il cervello.
Per quanto riguarda le proteine, occorre sottolineare che anch’esse sono fondamentali, perché costruiscono i tessuti e riparano quelli danneggiati o invecchiati. Ma un eccesso proteico può affaticare gravemente gli organi interni, in particolare i reni, dal momento che la metabolizzazione delle proteine comporta la produzione di tossine.
Le proteine non fanno dimagrire, quelle in eccesso si trasformano in tessuto adiposo, soprattutto quando nell’alimentazione c’è una carenza di carboidrati.
Abbiamo rivolto alcune domande al Dott. Leonardo Pentivolpe, medico-chirurgo di Treviso, coordinatore della Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia.
Dott. Pentivolpe, qual è la prima regola per una sana alimentazione?
“Una regola di primaria importanza è che ad ogni pasto ci sia la presenza dei tre macronutrienti (carboidrati, proteine e lipidi). Fondamentale poi è non saltare mai i pasti”.
Quali sono le combinazioni alimentari da evitare?
“Bisogna evitare di introdurre nello stesso pasto proteine animali di diversa origine, ad esempio: carne e formaggi; carne e pesce; uova e pesce, e così via”.
Una dieta fai-da-te molto diffusa è quella dissociata, che prevede il consumo di carboidrati in un pasto e di proteine nel pasto successivo. E’ più opportuno consumare le proteine a pranzo o a cena?
“Le proteine andrebbero consumate sia a pranzo che a cena in piccole quantità, combinate con carboidrati e lipidi”.
Il calcolo delle calorie è utile nel controllo del peso corporeo?
“Si tratta di un discorso complesso, però possiamo dire in generale che, per realizzare il dimagrimento, occorre che il numero delle calorie introdotte sia inferiore a quello delle calorie consumate”.
Infine, non dimentichiamo che per dimagrire non basta seguire una dieta, per quanto corretta questa possa essere; occorre anche intervenire sul metabolismo, stimolandolo attraverso l’assunzione di determinati alimenti che lo accelerano, ma soprattutto attraverso il movimento, ovvero un’attività fisica che sia costante, moderata e prolungata.
A volte una dieta può farci stranamente riscoprire il piacere del cibo e questo può portarci a sua volta a riscoprire anche il gusto della vita.