
Riparare i cuori infranti e mostrare l’opportunità che si nasconde sempre nel nostro dolore. In questo consiste il lavoro della dottoressa dell’amore – così battezzata simpaticamente dai suoi affezionati clienti -, Azzurra Noemi Barbuto.
Riparare i cuori infranti e mostrare l’opportunità che si nasconde sempre nel nostro dolore. In questo consiste il lavoro della dottoressa dell’amore – così battezzata simpaticamente dai suoi affezionati clienti -, Azzurra Noemi Barbuto.
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di Noemi Azzurra Barbuto
“Il matrimonio è stato un disastro, ma la separazione è stupenda”. L. Smith
Ad ogni coppia capita di vivere dei momenti di crisi, che non devono essere considerati solo in maniera negativa, bensì come delle tappe fondamentali per lo sviluppo della relazione, delle fasi di passaggio e di trasformazione.
Tuttavia, può succedere che dalla crisi non si esca fuori e allora la storia d’amore può finire, lasciando dietro di sé una scia di dolore e molto spesso anche di risentimento. Un amore può spegnersi, ma il conflitto può durare a lungo, a volte per tutta la vita, distruggendo gli ex-partners ed ostacolandoli nel loro compito più difficile: tornare a vivere, tornare ad amare. Insomma, andare avanti.
Giudici, avvocati, tribunali, denunce, lotte per l’affidamento dei figli, per l’assegno familiare, non possono aiutare realmente marito e moglie, perché non costiutiscono una rete di sostegno, bensì delle armi, degli strumenti di guerra per farla pagare cara all’ex-coniuge, ma danneggiando in questo modo anche se stessi.
Infatti, da questa guerra entrambi escono perdenti. Perdono energie, tantissimo denaro, tantissimo tempo, speranze, possibilità, e tanto altro, con gravi ripercussioni anche sull’equilibrio psicofisico.
Invece, avrebbero già dentro loro stessi tutte le risorse necessarie per risolvere il loro conflitto e trovare un accordo definito e scelto da loro stessi, non imposto da un tribunale, da un giudice che non sa nulla di loro e che quindi non può realmente stabilire, quantunque fosse il miglior giudice al mondo, la soluzione migliore per entrambi.
Ecco che, una volta giunta l’agognata sentenza, per potersi dare pace, la guerra non cessa, perché nessuno dei due ex-coniugi si sente soddisfatto. Nessuno ha ascoltato le loro reali esigenze, i loro reali interessi, neanche loro stessi li hanno compresi davvero, partendo solamente da prese di posizione irremovibili.
La fine di un amore non può uccidere, ma si può morire, logorandosi, nel permanente campo di battaglia allestito subito dopo la sua fine.
Se è vero che ogni coppia possiede già tutte le risorse necessarie per mettere fine a questa guerra, è anche vero che spesso queste risorse, per poter essere riattivate, richiedono la presenza di un terzo neutrale, al di sopra delle parti, non un avvocato, non un giudice, ma un professionista imparziale e preparato che agisca da filtro tra i due ex, aiutandoli a ristabilire la comunicazione andata persa.
Il mediatore familiare non offre soluzioni, non stabilisce chi ha torto e chi ha ragione, non produce sentenze, non dà ordini né direttive o consigli. La coppia è l’unica vera protagonista del percorso di mediazione ed è essa a decidere, perché ogni scelta riguarda solo lei e saranno gli ex-partner, solo loro, né il mediatore, né gli avvocati, a dovere portare avanti gli accordi. Si tratta, insomma, delle loro vite. Quindi perché dare agli altri tanto potere decisionale sulla propria esistenza?
L’assunto di base è che nessuno può decidere tanto bene sulla propria vita quanto egli stesso. Inoltre, una decisione imposta raramente viene rispettata.
Ma cosa fa il mediatore familiare? Accoglie la coppia in una zona franca, un terreno neutrale, la stanza della mediazione, ed ascolta gli ex-partner, ma soprattutto li aiuta ad ascoltarsi reciprocamente e ad ascoltare se stessi, i propri bisogni reali, i propri interessi reali, perché nessuno potrà mai ottenere ciò che non sa di volere.
Saranno gli ex-partner a mettere sul tavolo le questioni sulle quali necessitano di raggiungere un accordo: l’affidamento dei figli minori, la divisione dei beni, l’assegno familiare, con chi devono trascorrere le feste i figli, e qualsiasi altra cosa.
La mediazione si conclude, dopo circa 8-10 sedute (circa 60-80 euro a seduta), con un accordo redatto dal mediatore ma stabilito dalle parti. Queste ultime decideranno poi se presentare al giudice l’accordo affinché venga omologato.
La mediazione è come un ponte, unisce ma non riunosce, non è una terapia di coppia. Il suo scopo non è quello di ristabilire l’unione tra i partners, bensì quello di farli giungere ad un accordo costruttivo e soddisfacente per entrambi, affinché entrambi siano vincitori e possano svolgere al meglio quel ruolo di genitori che, nonostante la separazione, dovranno portare avanti per tutta la vita.
Il percorso di mediazione li aiuterà a riconoscere reciprocamente i loro bisogni e le loro emozioni e a collaborare tra loro, facendoli pervenire ad una nuova modalità di interezione sicuramente più civile e più vantaggiosa per il benessere di ciascuno e dei figli.
Proprio perché la mediazione ripristina la comunicazione tra i partners e considerato che ogni conflitto nasce sempre da un problema di comunicazione, può succedere, ed a volte è successo, che, alla fine del percorso con il mediatore, i parteners tornino insieme. Questo non è lo scopo della mediazione. Ma è comunque un suo enorme successo.
Se tu ed il tuo partner state vivendo un momento di crisi e non riuscite più a comunicare, se siete già separati ma non siete soddisfatti dei vostri accordi e volete modificarli; se state pensando alla separazione, ma non avete avuto il coraggio di parlarne con parenti ed amici, o temete i costi troppo elevati dell’avvocato ed i tempi troppo lunghi, contattatemi al mio indirizzo mail: azzurranoemi@hotmail.it
Potete contattarmi anche da soli, se credete che fare questo percorso possa esservi utile per elaborare meglio il lutto da separazione. Attiveremo una rete di sostegno.
In qualità di mediatore familiare, aiuterò voi ed il vostro partner a trovare un accordo veramente soddisfacente per entrambi, in cui saranno presi in considerazione e rispettati tutti i vostri bisogni.
Ricevo a Reggio Calabria. Massima riservatezza.
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La vostra è stata una storia importante e credevate che non sarebbe finita mai. Eppure quel giorno è arrivato, lui ti ha lasciata e all’improvviso ti è crollato il mondo addosso.
È difficile superare la fine di un amore. Ma ci siamo passate tutte quante, ricordando poi quel momento con un sorriso non appena è arrivato un nuovo ragazzo, che ci ha fatto battere il cuore ancora più forte.
La fine di un amore non è la fine del mondo. Tuttavia, bisogna equipaggiarsi bene per attraversarla.
Ecco qualche regola d’oro per farcela al meglio:
Innanzitutto, occorre prendere le distanze dal nostro ex, rinunciando almeno per ora all’ipotesi di diventare buoni amici. Sarebbe ancora troppo prematuro.
Fondamentale dedicarsi a qualche nuova attività (uno sport, un hobby di qualsiasi tipo), che ci permetta non solo di concentrarci su qualcosa, riversandoci le nostre energie fisiche e mentali, ma anche di venire a contatto con gente nuova.
È utile porsi un obiettivo e lavorare per raggiungerlo, come mettersi in forma o imparare a ballare.
Bisogna concentrarsi su se stesse, prendendosi maggiore cura di sé, coccolandosi, e magari operando anche un cambiamento di look, che ci potrebbe aiutare a rompere con il passato e la nostra vecchia immagine per aprire un nuovo capitolo della nostra vita.
Non si può superare al meglio la fine di un amore senza le proprie amiche. Quindi, ricordiamoci sempre di non metterle mai da parte per un ragazzo, perché sono loro quelle che ci saranno sempre. Usciamo con loro, andiamo alle feste, ridiamo, usciamo a fare una passeggiata, qualsiasi cosa pur di non stare chiuse in casa a piangere da sole.
Forse è ancora troppo presto per iniziare una nuova storia, meglio godersi il più possibile questo tempo da single. Tuttavia, farsi corteggiare da altri ragazzi non ha mai fatto male a nessuna. Le attenzioni di un altro ragazzo, infatti, possono aiutarci a recuperare fiducia e sicurezza in noi stesse.
Confidarsi con gli amici aiuta tanto, ma non parliamo sempre e soltanto di lui. Questo non solo ci fa male, ma rischia di annoiare anche chi ci ascolta, facendoci risultare pesante e fastidiosi. Pensiamo a divertirci.
Non controlliamo in continuazione il cellulare per vedere se lui ci ha chiamate e, soprattutto, non chiamiamolo noi. Cancelliamo il suo numero e, se lo conosciamo a memoria, cerchiamo di non cadere mai nella tentazione di telefonargli per sfogarci con lui o per fargli sapere quanto ci manca.
Forse adesso non ci credi. Soffri così tanto che ti sembra impossibile guarire da questa ferita. Ma con il passare dei giorni, potrai accorgerti che la vita da single è semplicemente fantastica e che non ti serve un ragazzo per essere felice.
E allora sarai pronta per un nuovo amore…un amore più bello.
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