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Mare nostrum: una risorsa da tutelare

ottobre 30, 2009

di Noemi Azzurra Barbuto

01-copiaGiovedì 9 aprile, alle ore 16:45, presso la Biblioteca Comunale, Villetta De Nava, di Reggio Calabria, è stata inaugurata la mostra fotografica: “Reggio Calabria: Mare Nostrum e turismo subacqueo” di Francesco Turano, organizzata con il sostegno del Centro Internazionale Scrittori della Calabria.

La mostra, che sarà aperta al pubblico dal 9 al 24 aprile, raccoglie ed espone numerose fotografie scattate in fondo al mare dal Dott. Francesco Turano, un uomo che ha dedicato tutta la vita alla sua passione per il mare e le sue straordinarie bellezze.

Ha introdotto i lavori la Dott.ssa Loreley Rosita Borruto, presidente del C.I.S. della Calabria, che ha passato la parola all’On.le Antonella Freno, assessore ai Beni Culturali e Grandi Eventi del Comune di Reggio Calabria, la quale si è soffermata sul rapporto della città con il suo mare, legame che il sindaco Scopelliti ha voluto riscoprire e rivalutare, costituendo esso un pilastro fondamentale della nostra storia e della nostra cultura, nonché un’opportunità di sviluppo e di crescita, anche economica, per il futuro.

Reggio Calabria non può prescindere dal suo mare, né può essere disgiunta da esso, perché il suo mare è parte integrante della sua identità.

L’On.le Freno ha posto l’accento sull’esigenza di tutelare il nostro patrimonio naturalistico, affermando: “Mi auguro che questa mostra sia ambasciatrice del rispetto ambientale. E’ un appello alle coscienze e al cuore”.

Subito dopo è intervenuto il Dott. Cannizzaro, disaster manager, esperto di pianificazione territoriale e protezione civile del Dipartimento di Scienze Ambientali, nonché coordinatore di rischio sismico dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

Cannizzaro ha illustrato i danni che noi provochiamo al nostro mare e le ripercussioni che questo produce anche sul nostro benessere fisico. “La perturbazione del mare diventa un’azione deleteria per la nostra salute” – ha affermato – “Non facciamo altro che distruggere questa nostra importante risorsa, che dovremmo piuttosto difendere e trasformare in un grande motore per l’attrazione turistica. Dobbiamo tradurre il mare in offerta e commercializzarlo. Ma a questo scopo è necessario un comportamento civile ed educato da parte dei cittadini”.

Infine, abbiamo l’intervento di Francesco Turano, esperto di esplorazioni subacquee e nuove tecniche fotografiche, autore di questi scatti meravigliosi, che sembrano quadri dipinti dal più sapiente dei pennelli, in cui il giallo, il fucsia, il verde, il rosso e l’azzurro si mescolano in tutte le loro gradazioni senza mai sovrapporsi, incantando l’occhio dello spettatore, incredulo davanti a questo spettacolo della natura, purtroppo sconosciuto alla maggior parte degli uomini.linosa1

Ce lo svela Turano questo tripudio di colori vivaci e di strane forme, che sembrano danzare fluttuanti in un silenzio e in una quiete che non si trovano nel mondo degli uomini.

E’ la notte il momento più magico per scoprire i segreti della biologia marina.

“Le immagini esposte sono tutte realizzate nel nostro mare” – ci tiene a specificarlo Turano -, “Ci dedichiamo poco a fotografare il Mediterraneo, perché è un mare difficile, più freddo, più profondo rispetto agli altri mari, inoltre, qui è più impegnativo trovare la vita, gli animali sono celati, bisogna cercarli. Quindi l’immersione nel Mediterraneo è solo per gli appassionati come me. Il nostro mare, in particolare, è unico, potrebbe essere patrimonio dell’umanità per la rarità delle specie che lo popolano, tuttavia c’è scarso interesse. Questo degrado il mare lo patisce, abbiamo specie che si spengono, come i cavallucci marini, un tempo numerosissimi nelle nostre acque e oggi sempre più rari. Le mie fotografie non vogliono essere spettacolo, io voglio portare i cittadini a dire: “Questo è il nostro mare, difendiamolo!”. Mi auguro che la mia mostra possa essere un granello di sabbia per smuovere la coscienza di tutti quanti”.

Dunque, mare nostrum, nostra risorsa, nostra ricchezza, nostra identità, nostrum eppure poco conosciuto e poco rispettato. Noi amiamo il nostro mare, eppure lo teniamo a distanza, riscoprendolo solo quando giunge la bella stagione, lamentandoci per lo stato di abbandono in cui versa, senza comprendere che siamo solo noi i colpevoli del suo malessere. E’ affascinante e misterioso il nostro mare. Rivolgiamo a Turano una domanda curiosa.

In fondo al mare lei è solo, in un habitat che non è il suo naturale, nel silenzio e nel buio, circondato da creature insolite, ha mai avuto paura?

“Certo, la paura è sempre lì con me, anche perché paura significa rispetto e consapevolezza di trovarti in un mondo non tuo, da esplorare in punta di piedi. Quando smetti di avere paura, c’è qualcosa che non funziona”.

Quindi, ricordiamoci di rispettare il nostro mare ogni giorno dell’anno, in primo luogo, perché è nostro; in secondo luogo, perché non ci appartiene.

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